Innovazione e ricerca. Quali lezioni dall’Europa?

paper di ricerca

/Anno
2014

/Partner
Istituto Superiore Mario Boella

/Risultati
• L’ invito al workshop
• Gli interventi di Rodolfo Zich e Giovanni Colombo


/Tag
competenze, europa, formazione, innovazione, ricerca

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Quantità e qualità degli investimenti italiani in ricerca e innovazione sono il fulcro di questo paper di ricerca, che compara sistema italiano e sistema tedesco. Particolare attenzione è rivolta alle istituzioni dedicate al sostegno del settore ed alla consistenza delle policies di sviluppo, che spiegano la divergenza nei risultati dei due paesi.
Europarlamento, Strasburgo
/il quadro di riferimento

Secondo l’Innovation Union Scoreborad (pubblicato dalla Commissione Europea, dal 2000) Danimarca, Finlandia, Germania e Svezia hanno un tasso d’innovazione globale che li porta in cima alla lista dei paesi europei. L’Italia invece figura fra i moderate innovators, paesi con propensione innovativa per molti aspetti sotto la media – su aspetti come la presenza di studenti di dottorato stranieri, propensione delle imprese a collaborare, numero di pubblicazioni scientifiche con coautori internazionali, attitudine agli investimenti in venture capital, crescita dell’occupazione nelle attività ad alta intensità di conoscenza.

Fra gli innovaton leader, la Germania è fra i paesi che investe di più in ricerca e sviluppo. In valori assoluti, è il quarto dopo Stati Uniti, Giappone e Cina (che l’ha superata nel 2010), mentre in percentuale sul Pil (2,92%) è il sesto dopo Sud Corea, Finlandia, Svezia, Giappone e Danimarca. Secondo Eurostat, la sua spesa nel 2012 ammontava a 77,8 miliardi di euro; nello stesso anno, l’Italia aveva investito 19,8 miliardi (1,27% del Pil).

/la ricerca

La quantità e qualità degli investimenti italiani in ricerca e innovazione è materia di cronaca, così come il loro nesso con la contingenza di una crisi che interessa ogni settore di attività. Ma gli indicatori economici, da soli, possono spiegare la divergenza nei risultati del sistema italiano rispetto a quello degli altri grandi paesi? Che ruolo gioca la governance delle politiche per la ricerca, l’innovazione, lo sviluppo? Qual è il disegno sistemico che si legge in tralice in paesi come la Germania, e che in Italia sembra mancare al livello centrale e locale? Quali tasselli il paese potrebbe da subito mettere in gioco?

Sono gli interrogativi proposti dal workshop Sistema innovazione e ricerca. Quali lezioni dall’Europa?, organizzato da torinonordovest e Istituto Superiore Mario Boella come occasione di confronto per gli attori del sistema regionale dell’innovazione: accademia, centri di ricerca pubblici e privati, grandi imprese e pmi, organizzazioni della rappresentanza, istituzioni, pubblica amministrazione. Obiettivo dell’incontro, introdotto da quattro interventi programmati utili a fornire un quadro d’insieme, svolgere una riflessione per nulla teorica e di interesse accademico, anzi utile all’azione pratica di operatori economici, rappresentanze di interessi e amministratori locali.

Nel corso del workshop, organizzato da torinonordovest, è stato presentato il paper comparativo scritto da Annalisa Magone, Rodolfo Zich, Giovanni Colombo e Francesco Ferrero sulle politiche per la ricerca e l’innovazione in Italia e in Germania, pubblicato nel volume Educare alla cittadinanza, al lavoro e all’innovazione. Il modello tedesco e proposte per l’Italia per i tipi Fondazione Rocca – Associazione Treeelle.